La gestione del rischio clinico: aspetti innovativi e il ruolo dell’informatizzazione
Il nuovo contesto, leggi, norme, regolamenti, rendono ormai non più procrastinabile il passaggio alla gestione informatizzata dei processi di risk management.
Formare la consapevolezza e la competenza del personale sanitario in materia di rischio clinico e di information technology, favorendone il passaggio culturale e l’abbandono definitivo della medicina difensiva, rappresenta la sfida del SSN per l’effettivo miglioramento della sicurezza e della qualità delle cure e non ultimo per la tutela giuridica dell’esercente attività sanitaria.
Il corso, che fornisce una risposta concreta a questa esigenza, è strutturato in 12 lezioni interattive organizzate in quattro sessioni, ogni lezione, oltre ai contenuti teorici (molti con traccia audio) e al test di apprendimento, prevede lo svolgimento di esercitazioni pratiche in un ambiente di prova del sistema informatico TaleteWeb, messo a disposizione degli studenti.
Le esercitazioni vogliono fornire la possibilità di provare in modo diretto quanto l’informatizzazione consenta di tradurre in modo efficace l’applicazione di metodologie e tecniche, proprie del rischio clinico, che la sola presentazione teorica potrebbe rendere non immediatamente fruibili nel contesto operativo dei reparti ospedalieri.
Il corso è stato realizzato con la collaborazione di docenti “risk manager” di importanti aziende sanitarie del nord, centro e sud Italia, capaci, quindi, di rappresentare l’approccio metodologico ed organizzativo di diverse realtà sanitarie italiane.
Il sistema informatico messo a disposizione per l’ambiente di prova è attualmente utilizzato da primarie aziende sanitarie italiane pubbliche e private pertanto fornisce agli studenti un valido strumento di formazione operativa ampiamente testato e consolidato.
Il progetto formativo si rivolge a tutte le professioni sanitarie ed in particolare a quanti vogliono proporsi come referenti/facilitatori del rischio clinico sia in strutture sanitarie pubbliche che private.
Il corso è rivolto sia al singolo professionista, già inserito nel mondo del lavoro, che vuole accrescere la propria competenza, che al giovane che vuole arricchire il proprio curriculum.
L’offerta formativa è rivolta anche e soprattutto alle aziende che intendono verticalizzare la formazione della propria rete di referenti e facilitatori rischio clinico. Per le aziende pubbliche il corso è disponibile sul catalogo MEPA. Per le aziende private è possibile concordare le modalità di fruizione per gruppi di operatori.
E’ possibile anche personalizzare i contenuti del corso e/o accreditarne uno su specifica richiesta dell’azienda cliente.
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Autori: Carla Lara d’Errico, Girolama De Gennaro, Stefano Marconcini, Gregorio Paccone
La vision e la mission del progetto
L’assetto da cui si parte fonda su tre certezze ormai ampiamente riconosciute e normate nella sanità italiana:
A partire da queste certezze deriva, come naturale conseguenza, la consapevolezza che la Diagnosi Infermieristica costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici volti a raggiungere dei risultati di cui l’Infermiere è responsabile.
Pertanto emerge un urgente bisogno di implementare l’uso delle diagnosi infermieristiche nei setting assistenziali distrettuali in cui opera l’Infermiere.
Nell’articolo gli autori motivano la scelta del linguaggio infermieristico standardizzato ICNP® e la decisione di utilizzare la cartella informatizzata distrettuale
Presentati i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano.
Gli investimenti per la digitalizzazione della sanità italiana nel 2015 si attestano intorno a 1,34 miliardi di euro, pari all’1,2% della spesa sanitaria pubblica (circa 22 euro pro capite) indicando una sostanziale stabilità rispetto al 2014 (1,37 miliardi di euro).
La Cartella Clinica Elettronica (CCE) è il principale ambito in cui le strutture sanitarie hanno investito con una spesa pari a 64 milioni di euro, +10% rispetto al 2014, un valore in crescita nel 2016 per il 43% delle aziende del campione.
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E’ noto a tutti gli operatori della sanità quanto ancora sia difficile coinvolgere il personale medico e del comparto sulla necessità di segnalare gli errori evitati (near miss), gli eventi avversi e più in generale le segnalazioni di incident reporting.
La gestione proattiva del rischio clinico, in molte strutture sanitarie, stenta a decollare e produrre gli effetti desiderati in termini di miglioramento della sicurezza del paziente e della qualità delle prestazioni, soprattutto per la mancanza di dati significativi, in particolare sugli errori evitati, tali da consentire analisi accurate delle cause più ricorrenti di errori e incidenti e attuare le relative azioni proattive e reattive.
Ma come mai le strutture sanitarie fanno ancora fatica a convincere il personale ad effettuare le segnalazioni di incident reporting?
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La Legge di Stabilità 2016 introduce importanti novità anche per le strutture (pubbliche e private) che erogano prestazioni sanitarie.
Le disposizioni riguardano in particolar modo le attività di prevenzione e gestione del rischio clinico, per le quali l’obiettivo principale è una maggiore appropriatezza nell’utilizzo delle risorse disponibili e una più attenta tutela del paziente.
L’adozione di adeguate procedure per l’igiene delle mani è di fondamentale importanza per la prevenzione delle ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza Sanitaria e Sociosanitaria). Si stima che circa 1/3 delle infezioni ospedaliere potrebbe essere evitata con un’adeguata igiene delle mani.
Le “WHO guidelines on Hand Hygiene in Health Care” sono uno strumento estremamente utile per un’efficace azione di prevenzione.
Esistono strumenti in grado di facilitare la verifica dell’adesione alle procedure di igiene da parte degli operatori?
“La cartella clinica informatizzata – come cambia il management sanitario”
E’ il titolo del corso di formazione organizzato nell’ambito di un percorso formativo rivolto agli operatori della sanità di Sassari e Nuoro.
Il 22 ottobre a Sassari e il 23 ottobre a Nuoro i due eventi, che hanno visto una numerosissima e interessata partecipazione di operatori sanitari, hanno affrontato temi di estrema attualità relativi al complesso processo di informatizzazione della documentazione sanitaria ed in particolare della “cartella clinica informatizzata“.
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In un precedente articolo abbiamo anticipato come l’inserimento della figura del Consigliere di Fiducia (CdF), in particolare in un’azienda sanitaria, rappresenti una delle misure integrate di prevenzione del rischio psicosociale e organizzativo.
Ma chi è il CdF, quali sono le sue funzioni, la sua formazione, come svolge l’attività, cos’è il codice di condotta, quali sono i vantaggi per l’azienda, a questa e tante altre domande cercheremo di dare risposta in questo studio della dottoressa Gaia Cimolino che, per comodità di lettura, pubblicheremo in due articoli.
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Il benessere psicofisico è condizione indispensabile alla buona qualità del lavoro. I professionisti che lavorano in sanità sono esposti, come è noto, ad elevati livelli di stress, che può pregiudicare la loro salute e compromettere il clima del contesto nel quale operano e quindi la qualità della prestazione erogata.
Ciò pone una forte sfida di cambiamento alle Organizzazioni che vogliano essere effettivamente attente a rispettare la novità giuridica e a cogliere le implicazioni da esse derivanti.
Questo è il primo di una serie di articoli che pubblicheremo sull’argomento proponendo di volta in volta analisi, esperienze, metodologie e tecnologie informatiche di supporto all’attività di valutazione e prevenzione dei rischi psicosociali.
Si potrà accedere ad applicazioni informatiche di prova, direttamente on line, che proporranno esempi di questionari elettronici per la valutazione di: benessere organizzativo, mobbing, stress lavoro correlato, burnout ecc.
Daremo la parola a professionisti che operano in strutture sanitarie pubbliche e private che esporranno i loro studi e la loro esperienza in campo.
Chi lo desidera può partecipare attivamente al nostro blog inviandoci un proprio articolo sull’argomento del rischio psicosociale e del benessere organizzativo che pubblicheremo integralmente.
Nel prossimo articolo parleremo in maniera diffusa della figura del Consigliere di Fiducia (CdF) e forniremo le credenziali per provare il questionario per la valutazione del fenomeno del burnout