Diari dell’Assistenza

Cari colleghi,
sono molto lieta di presentarvi la pagina “Diari dell’Assistenza”.
Un progetto che nasce con l’intento di dare voce a tutti coloro che, a vari livelli, si occupano di assistere persone fragili in particolari momenti della loro vita.
Si rivolge principalmente ad operatori sanitari e sociosanitari, ma anche a caregiver e volontari di associazioni che quotidianamente mettono a disposizione il loro tempo, le proprie energie e le risorse di cui dispongono. Questo spazio vuole essere un punto di incontro, di confronto, di riflessione e di dialogo costruttivo su temi relativi all’assistenza. Quello assistenziale è un particolare settore in continua evoluzione, dove non è possibile fermarsi alle conoscenze di base. Occorre andare oltre. Guardare lontano. Ampliare i propri orizzonti. Osservare da tutte le angolazioni possibili e con occhi diversi. Aprirsi a nuove posizioni rifuggendo da convinzioni obsolete. Impegnarsi ad acquisire sempre maggiori informazioni e allo stesso tempo approfondire i contenuti, rivedere i metodi, implementare strategie più congruenti. In poche parole, essere pronti ad affrontare le sfide attuali e quelle future.
C’è molto da sapere e da imparare.
Anche attraverso le esperienze altrui. Condividere ciò che accade ogni giorno in un ambito così delicato, può offrire spunti interessanti per capire come superare alcune criticità che inevitabilmente si incontrano durante il percorso assistenziale. Ogni circostanza, qualsiasi accadimento, persino il più insignificante, può essere utile ad arricchire il bagaglio culturale di ognuno. Certamente molte delle problematiche possono essere risolte facendo riferimento alle indicazioni dettate dai protocolli assistenziali e attraverso l’applicazione di procedure già sperimentate. A volte, però, ostacoli di vario genere impediscono la concreta attuazione di quei principi precedentemente formulati. Perciò bisogna trovare soluzioni alternative, che meglio corrispondano al contesto che si è venuto a creare in quel momento. D’altro canto, non si può immaginare che qualsiasi probabilità sia stata contemplata in maniera esaustiva, specialmente laddove la componente umana, con tutte le sue infinite variabili, sia così fortemente determinante. Ogni persona è unica ed è portatrice di bisogni assistenziali specifici.
Perciò non tutto può essere definito o pianificato a priori e parallelamente nulla può essere tralasciato o dato per scontato. Ogni gesto, ogni atteggiamento, ogni messaggio, anche il più banale, deve essere sempre attentamente ponderato e adeguato alla situazione. Ogni circostanza deve essere considerata a sé stante e quindi deve comportare risposte precise, costruite ad hoc, create ad arte. Quasi come un abito tagliato su misura, che calzi perfettamente e si indossi con disinvoltura. Per questa ragione è indispensabile il contributo di tutti. Non a caso la migliore forma di assistenza si concretizza proprio attraverso il “fare squadra”. Un fare squadra che significa soprattutto supportarsi a vicenda e affidarsi agli altri, ma anche proporre, dialogare, costruire insieme.
Vuol dire partecipare attivamente al processo assistenziale. Un processo convergente, dove tutte le figure che intervengono, ognuna con il proprio ruolo e le proprie competenze, perseguono come obiettivo comune il benessere della persona assistita e al tempo stesso il benessere di tutti coloro che vi prendono parte.
Aiutare gli altri è un impegno gravoso, che facilmente può compromettere l’equilibrio psicofisico di chi si presta a tale funzione. È un carico di lavoro enorme, impossibile da gestire da soli e senza la collaborazione di tutti.  Ecco perché è essenziale far sentire la propria vicinanza, la propria presenza.
È importante esserci.
Anche solo per poter esprimere i propri dubbi, le incertezze, le perplessità e al contempo trovare comprensione, accoglienza, sostegno. Sono piccoli gesti. Ma ogni piccola azione può contribuire ad alleggerire quell’enorme peso, soprattutto emotivo cui inevitabilmente si è sottoposti, rendendo quel fardello un po’ più sostenibile. Potrete inviare le vostre storie all’indirizzo antonella.diariassistenza@gmail.com I racconti saranno pubblicati in forma anonima oppure in maniera trasparente previa autorizzazione e saranno visibili online nella pagina Diari dell’Assistenza su www.scienzeinfermieristiche.net

Vi aspetto numerosi e vi abbraccio forte.
Un caro saluto Antonella Di Noia.

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