L’INFERMIERE E IL TURNO DI NOTTE, SMENTIAMO LE CREDENZE POPOLARI.

turni notteLa stragrande maggioranza degli infermieri, lavora su 3 turni mattino/pomeriggio/notte. Il turno di notte è sempre stato visto, soprattutto da chi non conosce la professione infermieristica, come l’occasione di avere un lavoro con molti vantaggi (lavoro di notte sinonimo di dormire , due giorni liberi, rientrare col pomeriggio etc etc.)

Il lavoro notturno però oltre ad avere pregi ha anche difetti.

L’Infermiere  turnista di pomeriggio-mattina e notte non è vero che  espleta due giorni di riposo, perché quello identificato come primo riposo, non è altro che lo smonto dalla notte e quindi lavorato a tutti gli effetti, nel senso che  un turnista di notte solitamente lavora dalle 21 alle 24 e dalle 01,00 alle 6,00 o 7,00 di mattina . Per questo la fascia di ore che va dalla mezzanotte fino alle 7.00 di mattina, non è altro che un giorno lavorativo , pertanto non è da considerarsi riposo. Contrariamente il secondo giorno dopo lo smonto dalla notte è considerato riposo.

 E’ da sottolineare inoltre che durante la notte di solito c’è un incremento delle urgenze con personale limitato e con notevoli difficoltà legate alla stanchezza e alla difficoltà di reperire gli specialisti reperibili.

Pertanto il turno di notte prevede un attività lavorativa pari a quella giornaliera e pomeridiana spesso associata ad altre attività come il  controllo delle scadenze farmaci e la preparazione di  richieste di materiale alla farmacia dell’ospedale.

Inoltre viene altresì ignorato che l’infermiere essendo un essere umano  ha le stesse esigenze di altri che hanno un comune lavoro ossia quello di dormire, sebbene è semplice comprendere che non è facile per tutti avere la stessa lucidità ed attenzione che si ha durante altri turni. Per questo ci si concentra ad essere più svegli e vigili a volte con molta difficoltà anche se il turnista ha riposato a casa nel pomeriggio.

A questo dobbiamo aggiungere che nel suo lavoro di routine si aggiungono spesso interruzioni di telefonate, oppure magari una richiesta di un assistito ansioso che vuole essere  rassicurato facendo quattro chiacchiere (richiesta corretta e precipuo dovere dell’infemiere), e poi improvvisi arresti cardiaci ecg prelievi ematici etc etc

Il carico di lavoro si differenzia da reparto a reparto e da giornata a giornata anche a seconda delle condizioni fisiche personali, tipo lavorare con la febbre perché si è preferito andare a lavorare e non far saltare il riposo al collega e fargli fare mattina e notte lo stesso giorno.

Non per questo però bisogna evitare di dire che l’infermiere sempre a seconda del reparto fa pause pur restando sempre vigile e sveglio, con vari bicchieri di caffè , e spuntini per superare la fame che solitamente si accentua di notte.

Insieme a l’infermiere c’è anche il medico che invece può riposare (guardia passiva) , e l’oss (almeno nel sud Italia in rari casi). Sia l’infermiere che l’oss sono chiamati a rispondere alle necessità assistenziali oltre che svariati  lavori di routine, questo fa si che siano pochi i reparti dove è possibile per l’infermiere riposare durante il turno notturno e se lo fa rischia sanzioni disciplinari.

La contraddizione che caratterizza il lavoro infermieristico è che in Sanità si spendono migliaia di euro   per i dispositivi di sicurezza del lavoratore, nonostante a nessuno possa interessare se l’infermiere o l’oss non hanno dormito nemmeno un ora e se al rientro a casa si mettono alla guida di un veicolo diventando un pericolo per se stessi e per gli altri, sono molti i casi di Infermieri che hanno contratto un incidente dopo lo smonto della notte, alcuni dei quali con la perdita della vita.

Ma con questi ritmi,qual è lo stato di salute degli infermieri dopo 10-20 anni?

L’infermiere che fa le notti,vive spesso l’effetto del fuso orario che lo rende stordito, e/o alterazioni dell’umore nervosismo etc etc poiché il turno di notte ha degli effetti sulla psiche.

Uno dei rischi con la quale viene maggiormente colpito l’infermiere è l’insonnia poiché apparteniamo ad una categoria che mette in gioco la propria sicurezza e salute

Il fondamentale disturbo del sonno del turnista è dato dalla desincronizzazione tra i ritmi circadiani, e le fasi di attività di riposo e abitudini sociali.

Una ampia ricerca epidemiologica condotta sulle abitudini di stile di vita di infermiere americane,  ha reso possibili varie indagini sui fattori di rischio circa le malattie cardiovascolari ed il cancro correlate al lavoro notturno. Infatti in questo importante studio si è evidenziato che le donne che lavorano di notte abbiano un moderato incremento del rischio di cancro al seno dopo periodi estesi di turni notturni.

 

 

4 Responses to L’INFERMIERE E IL TURNO DI NOTTE, SMENTIAMO LE CREDENZE POPOLARI.

  • Anna Maria Grassi says:

    salve,sono una infermiera turnista da 30 anni, veramente stanca di tutti sti preconcetti sul lavoro notturno …. come contributo alla discussione,volevo ricordare che ,spesso ,noi madri e padri di famiglia ,dopo lo smonto notte nn possiamo andare a dormire perche’ abbiamo figli da gestire ,da portare e prendere da scuola,una casa e una famiglia.Quindi ,il riposo post-notte nn sempre e’ garantito.Per nn parlare della carenza cronica di personale che ,a volte , fa si che ci impongano di lavorare sul libero ,con la promessa di recupero quando si potra’…

  • Alberto Campagnolo says:

    Completamente d’accordo. E poi “una ampia ricerca epidemiologica”? E le fonti? Siamo professionisti o blogger della domenica? Ci sono decine di dati buttate lì arbitrariamente, del tipo” fidatevi perché lo dico io”.
    Condivido le ragioni che portano alla stesura di un testo del genere, ma la realizzazione è di una povertà disarmante.

  • Certi argomenti mi fanno riflettere …
    ” A PROPOSITO DEGLI INFERMIERI DI NOTTE …”
    http://personaliopionioni.blogspot.it/

  • Silvia says:

    non solo gli infermieri fanno i turni di notte, ci sono altri lavori

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